Il mio primo dizionario dei videogiochi Cult

440 pagine deliziose, ricche di storia e aneddoti.

Recensione

440 pagine deliziose, ricche di storia e aneddoti. Questa potrebbe essere la chiosa per la recensione…ma di certo dovrò andare oltre alla sintesi per raccontarvi un libro essenziale e piacevole per chi, come me è cresciuto con i videogiochi. Pertanto cercherò di fare un passo indietro per raccontare questa nuova uscita BeccoGiallo Editore.

Il mio primo dizionario dei giochi cult da Space Invaders a Fortnite si presenta come un corposo volume in grado di raccontare in maniera lineare l’evoluzione del linguaggio videoludico. Quant’anni narrati con piglio leggero, storico e aneddotico, attraverso pagine che, pur lontane dal mondo socio-antropologico, riescono con semplicità a descrivere un lungo sentiero partito dagli 8 bit per giungere alla “giungla” fagocitante di Fortnite. Un itinerario transgenerazionale, che permetterà a chi ha vissuto Pong e Atari di riscoprire le lontane e incredibili avventure del passato e al contempo di conoscere ed affrontare il nuovo mondo inquieto di Last of Us e l’aurea distopica di Death Struding.

Il lavoro di Luca Bagnasco e Andrea Stella, inoltre, offre ai nostri figli una finestra sulla storia del videogioco, affrontando l'invasione aliena di Space Invader, i fantasmi di Pacman e rompicapi di The Secret of monkey island. Avrete modo poi di tornare tra le horrorifiche colline di Silent Hill, tra boschi e grotte assieme a Link, a vestire i panni di Mario e Lara Croft, senza dimenticare l'infinita sfida tra PES e FIFA.

Il volume strutturato in maniera cronologica, può essere letto anche in modalità non lineare, attraverso la strutturazione di cinque aree descrittive, atte a raccontare trama, eventi, genesi, meccaniche di gioco, fatti curiosi e influenze creative. A complementare l'opera troverete poi un glossario per i rookies e una serie di illustrazioni a china di Tommaso Calzavara, pronto a reinterpretare lo spirito dei videogame narrati.

Insomma, “Una guida per comprendere” e avvicinarsi ad alcuni tra i videogiochi che hanno fatto la storia e la felicità di molti ragazzi (e non).

Loris Gualdi